25 Apr 2024

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Centrodestra, quando Berlusconi smentisce se stesso

“L’Italia aspettava da tempo un Berlusconi, e Silvio, tra i Berlusconi presenti, era il migliore.” Così narrava un acutissimo Indro Montanelli agli albori dell’era berlusconiana. Ma oggi Silvio non è più Berlusconi, l’idillio che ha legato l’uomo alla pancia del Paese si è franto da tempo, e ancora una volta ne abbiamo i riverberi in ciò che sta accadendo con il suo ennesimo delfino bruciato: “Parisi sta cercando di avere un ruolo all’interno del centrodestra, ma avendo questa situazione di contrasto con Salvini credo che questo ruolo non possa averlo.”

Non solo schianta un suo uomo, ma se tenta di non nuocere Il Matteo verde, allo stesso tempo esalta l’altro: “Avevo puntato molto su qualcuno che poi addirittura è passato dall’altra parte. Altri mi hanno deluso. Di leader veri nella politica ce ne è uno solo, si chiama Matteo Renzi.” Già, l’eterno amore mai sopito, l’unico vero erede del Cavaliere per nemesi storica si trova nell’altra metà del campo, anche se poi ne calca e riprende idiomi e programmi.

Insomma l’ex candidato Sindaco di Milano aveva il compito: “di raccogliere risorse, energie nuove nella società civile. Parisi ha sempre affermato di non considerarsi di Forza Italia, mi auguro che vada avanti in questo lavoro e che alla fine ci si possa ritrovare insieme. Dobbiamo rinnovarci senza rottamarci e Stefano Parisi può darci una mano nella ricerca di persone nuove.”

Però la più grande bugia che racconta un Silvio  diverso, è questa: “È evidente che nessuno, si tratti di Parisi o di chiunque altro, può pensare di avere la guida o comunque un ruolo importante in una coalizione se gli altri membri della stessa coalizione non lo accettano.” Come può affermare questo? E’ l’antitesi più profonda di tutta la sua storia, sceso in campo contro tutto e tutti, rigettato da ogni alleato, sbertucciato dai professionisti del mestiere, demonizzato e dileggiato. In 90 giorni fonda un movimento e si intesta la guida del Paese.

Quando mai ha avuto bisogno di andar d’accordo con gli alleati? Aveva il voto ed il supporto di milioni di cittadini italiani, quel voto popolare a scudo di ogni qualsivoglia geometria variabile delle stanze dei bottoni, saltate tutte per aria nel segreto profano dell’urna.

Lo tsunami Berlusconi che consiglia un mitigato accordo tra le parti, come se il futuro elettorale del centrodestra dipendesse da un atto notarile suggellato da commedianti in teatro dalle scarse capacità emotive.

No, non è più lui. Ne manca la grinta, la lucida follia ed il genio. Si ritrova soltanto nei tratti commerciali, nella spinta propositiva verso un Premier mai davvero ostacolato. Infatti interpellato sulla genuinità della lettera inviata da Renzi agli italiani all’estero per convincerli sul al Referendum, stronca: “Ha il diritto di comunicare agli elettori italiani all’estero.” Ecco tutto: Renzi ha diritto di essere il nuovo Berlusconi e Silvio, ha il dovere di non essere più berlusconiano.

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Andrea Lorusso
Andrea Lorusso
Classe '91, ragioniere di titolo e professione, giornalista per passione. Collaboro con varie testate dal 2011, possibilmente editorialista di Politica ed Economia. Scrivo perché avere una opinione e farla conoscere, è terapeutico contro la superficialità imperante.

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