Percorrendo la strada statale costiera dell’Adriatico, verso nord della Puglia, tra Manfredonia e Barletta, si incontrano le “Saline Margherita di Savoia”, le più grandi d’Europa, e seconde al mondo. Le saline si estendono su una fascia lunga circa 20 km, per una profondità interna di circa 5 km, ed una superficie totale di circa 4500 ettari.

Un tempo esisteva un Lago di nome “Salpi”, i cui depositi di sale furono utilizzati fin dal Neolitico ed è proseguita senza interruzioni sotto le varie dominazioni che si sono succedute in zona, dai Greci, ai Romani e agli Svevi per motivi economici ma anche per le virtù terapeutiche delle “Acque Madri, usate nelle cure termali.

La vista, a cui ci si trova di fronte alle saline, è scenografica. Montagne di sale e specchi d’acqua, i cui riflessi si confondono con il cielo, e le cui tonalità di colore variano dall’azzurro intenso al rosa, che riescono a stupire per la loro bellezza e a sprigionare forti emozioni in chi le osserva.

Si racconta che Federico II, nella zona ribattezzata “Palude di Federico II” , era solito praticare la caccia con il suo falco. La Riserva naturale delle Saline, da cui si estrae il minerale, grazie al naturale processo di evaporazione dell’acqua, è un’area protetta che confina con altre due aree protette, “Il Monte” e la “Masseria Combattenti”. Tutta l’area è altamente umida ed è adatta ad accogliere numerosi animali che vivono nelle zone fangose e stagnanti.

La specie più affascinante è, senza dubbio, il fenicottero rosa, un tempo migratori, che oggi vivono in modo stanziale nelle Saline e che attirano ogni anno visitatori e studiosi da tutto il mondo.

Mammiferi che frequentano la salina sono la Volpe e la Donnola, quest’ultima osservata dalle strutture dell’Osservatorio naturalistico “Salpi” in gestione alla “LIPU, presente all’interno della riserva.

Numerose sono state le bonifiche effettuate nel corso dei secoli scorsi, visto che l’ambiente lagunare favoriva la proliferazione di zanzare e la diffusione della malaria, oltre ad ammodernamenti dei vasconi che di dividono in due tipi, quelli “evaporanti”, in cui vien fatta aumentare la densità salina dell’acqua e quelli “salanti”, dove avviene la precipitazione di questo “oro bianco”. La raccolta del sale va da settembre a dicembre e viene accatastato in grandi colline in attesa di essere prelevato e lavorato per essere pulito e confezionato.

La produzione media annua della Salina di Margherita di Savoia è di circa 6 milioni di quintali.

Le saline sono visitabili in ogni stagione, compresa quella invernale, accompagnati da guide del posto.

E’ interessante osservare i blocchi più o meno spessi di sale raccolto nel corso degli anni e comprendere quanto possa variare la produzione annuale del sale in base alle condizioni meteo e al clima.

Poco distante dalle saline si trova il centro abitato di Margherita di Savoia, già presente nel III secolo a.C. col nome di Salinis. E’ una città pugliese molto antica, circa 60 Km da Foggia, posta tra immense distese di ulivi e contornata da un mare azzurro che, grazie ad una elevata ventilazione proveniente dal promontorio del Gargano, è salatissimo. L’economia e la vita del borgo, per ovvi motivi, gira da secoli intorno al lavoro di estrazione e produzione del sale.

La città offre la visita al Museo Storico delle Saline, posto in un vecchio magazzino del sale adiacente alla cinquecentesca Torre delle Saline. Realizzato a scopo didattico, permette di conoscere meglio il minerale “sale”. Si divide in quattro sezioni, le proprietà del sale ed i suoi impieghi, la salina nel XXI secolo, la salina nel passato e le evoluzioni delle tecniche di estrazione nel XX secolo. Si possono anche ammirare le strane creazioni realizzate con il sale. Sono, inoltre, esposti numerosi reperti di archeologia industriale che ripercorrono l’evoluzione storica del lavoro in salina.

Margherita di Savoia possiede anche un prestigioso centro termale dalle note proprietà terapeutiche delle famose “Acque madri” o “acque rosse” delle saline ricche di iodio, bromo e cloro, particolarmente efficaci nella prevenzione e nella cura di patologie ginecologiche, dermatologiche, dell’orecchio, delle vie respiratorie e dell’apparato osteoarticolare. Già note in epoca romana, sono state più volte ampliate, e rimodernate definitivamente nel 1930.

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Evelina Giordano
Evelina Giordano, Pubblicista dal 2009, Founder Gruppo “Ovunque Puglia”, Responsabile Attività culturali del Cesvir (Centro economia e sviluppo italo-russo), Direttore del Festival dell’Arte russa a Bari e in Puglia e del Festival dell’Arte pugliese in Russia.