07 Ott 2025

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Brindisi, oltre 50 le proposte per il rilancio della Centrale di Cerano e per la zona del Porto

Per Brindisi è il momento di prepararsi a voltare davvero pagina, lasciandosi alle spalle il doppio filo che per decenni ha legato la città salentina all’impianto energetico a Carbone per una buona fase del proprio comparto induestriale.

Sono più di cinquanta le proposte progettuali inviate da soggetti interessati alla reindustrializzazione dell’ex centrale Enel nel porto di Brindisi. Lo ha comunicato il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sottolineando come la scadenza per la presentazione delle manifestazioni di interesse sia stata rispettata da numerosi operatori, pubblici e privati, entro il termine fissato per il 17 marzo.

Le iniziative presentate coprono una vasta gamma di settori strategici, tra cui energie rinnovabili, logistica, trasporti, tecnologie dell’informazione e datacenter, aerospazio, agroalimentare, turismo, economia circolare, industria navale e cantieristica. Un ventaglio di proposte che, secondo il Mimit, rappresenta un segnale concreto di attenzione e fiducia nel potenziale del territorio brindisino.

“Si tratta di un passo decisivo verso il rilancio di un’area centrale per lo sviluppo del nostro Paese”, ha dichiarato il ministro Adolfo Urso, commentando soddisfatto l’esito della call. “L’ambizione è trasformare Brindisi in un laboratorio avanzato della transizione energetica, dove sostenibilità ambientale e progresso industriale si fondano per creare nuove opportunità di crescita e lavoro. Il nostro intento è fare di quest’area un modello nazionale di riconversione green e digitale”.

Intanto prosegue il percorso di condivisione della phase-out della Centrale di Cerano. si sta per definire, infatti, un accordo di programma che dovrà mettere nero su bianco gli impegni di tutte le parti coinvolte. Il piano prevede una serie di fasi graduali, con l’obiettivo di individuare progetti concreti e sostenibili che possano innescare un ciclo virtuoso di sviluppo economico e coesione sociale per l’intera città di Brindisi e per l’area portuale-industriale.

Nel frattempo, gli uffici tecnici del Mimit sono già al lavoro per analizzare la fattibilità delle proposte ricevute, in relazione alla disponibilità e alle caratteristiche delle aree industriali interessate. L’ex centrale di Cerano, il porto e l’intero comparto produttivo circostante costituiscono un patrimonio infrastrutturale da valorizzare con interventi mirati e innovativi.

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