Le iniziative presentate coprono una vasta gamma di settori strategici, tra cui energie rinnovabili, logistica, trasporti, tecnologie dell’informazione e datacenter, aerospazio, agroalimentare, turismo, economia circolare, industria navale e cantieristica. Un ventaglio di proposte che, secondo il Mimit, rappresenta un segnale concreto di attenzione e fiducia nel potenziale del territorio brindisino.
“Si tratta di un passo decisivo verso il rilancio di un’area centrale per lo sviluppo del nostro Paese”, ha dichiarato il ministro Adolfo Urso, commentando soddisfatto l’esito della call. “L’ambizione è trasformare Brindisi in un laboratorio avanzato della transizione energetica, dove sostenibilità ambientale e progresso industriale si fondano per creare nuove opportunità di crescita e lavoro. Il nostro intento è fare di quest’area un modello nazionale di riconversione green e digitale”.
Intanto prosegue il percorso di condivisione della phase-out della Centrale di Cerano. si sta per definire, infatti, un accordo di programma che dovrà mettere nero su bianco gli impegni di tutte le parti coinvolte. Il piano prevede una serie di fasi graduali, con l’obiettivo di individuare progetti concreti e sostenibili che possano innescare un ciclo virtuoso di sviluppo economico e coesione sociale per l’intera città di Brindisi e per l’area portuale-industriale.
Nel frattempo, gli uffici tecnici del Mimit sono già al lavoro per analizzare la fattibilità delle proposte ricevute, in relazione alla disponibilità e alle caratteristiche delle aree industriali interessate. L’ex centrale di Cerano, il porto e l’intero comparto produttivo circostante costituiscono un patrimonio infrastrutturale da valorizzare con interventi mirati e innovativi.