In questi giorni si fa un gran parlare delle cifre turistiche di questa stagione, dei lidi vuoti e dell’aumento dei costi.
Ma i numeri ufficiali forniti parlano di cifre sostanzialmente positive, con prezzi medi per i pernotti nel Belpaese assolutamente in linea, se non più bassi, rispetto ad altri paesi Europei.
Ecco allora che a poter spiegare, almeno parzialmente, le cause delle tante immagini social di spiagge semideserte può venie in aiuto uno delle leve turistiche che sono state tanto utilizzate: la destagionalizzazione.
Interviene sull’argomento il parlamentare salentino Saverio Congedo.
“Nella vecchia concezione la vacanza estiva per gli italiani era prevalentemente al mare. Fu così che negli anni 60 e 70, in concomitanza con il boom economico, che si sviluppò il turismo nella nostra Nazione, anche grazie all’arrivo di tanti stranieri in località balneari. Oggi le cose sono cambiate e questo governo si è sforzato di creare le condizioni per diversificare l’offerta turistica con la promozione delle altre bellezze naturali e artistiche di cui l’Italia è piena. I dati del Viminale contenuti nella banca dati ‘Alloggiati web’, ci dicono che a giugno gli arrivi sono stati 21.680.741 contro i 19.660.297 del 2024 (+10.2%), a luglio sono stati 23.997.082 a fronte dei 22.951.500 dell’anno scorso (+4,5%), nei primi 11 giorni di agosto 7.944.284 in crescita del 13,1% rispetto ai 7.021.408 dell’analogo periodo del 2024″.
“La destagionalizzazione del turismo e l’offerta di delocalizzazione sono un modo per superare il fenomeno dell’overtourism che non fa bene né ai nostri territori né alle nostre opere d’arte e che impedisce, peraltro, ai turisti di godersi pienamente le nostre bellezze. I conti, come dicono in tanti, si fanno alla fine della stagione ma le proiezioni ci dicono già ora che il flusso turistico di questa estate sarà superiore a quello del 2024 che pure era stato ottimo. Qualche territorio vive maggiori difficoltà? Sarebbe bene andare a cercare le cause. Nel Salento, ad esempio, la sinistra e, in particolare, gli esponenti regionali farebbero meglio a concentrare le loro attenzioni sulla criticità più grande che riguarda questo territorio e cioè i collegamenti, in particolare quelli aerei. I voli da e per il Salento sono pochi, anzi pochissimi e sono cari, anzi carissimi, grazie alle politiche scellerate del governo regionale che hanno finito per dirottare verso altre destinazioni i turisti, penalizzando un comparto sul quale questo territorio sta investendo moltissimo”.




![[SPIAGGE] FOTO _ digitalizzazione-balneare](https://www.pugliain.net/wp-content/uploads/2024/01/SPIAGGE-FOTO-_-digitalizzazione-balneare-696x398.jpg)










