Argomenti dell'articolo
L’ambiente non è solo un patrimonio naturale da tutelare: rappresenta una risorsa strategica per il futuro della Puglia, capace di influenzare positivamente economia, agricoltura e turismo. È da questa convinzione che parte Legambiente Puglia, presentando ai candidati del nuovo Consiglio regionale 12 impegni per i primi 12 mesi di legislatura, con l’obiettivo di guidare la regione verso una vera transizione ecologica, sostenibile e competitiva.
Secondo l’associazione, la Puglia oggi si trova davanti a un bivio: continuare con un modello economico basato su fonti fossili e consumi ambientali elevati, oppure puntare sulle rinnovabili, sulla rigenerazione urbana, sulla tutela della biodiversità e sulla riconversione industriale green. Il messaggio è chiaro: “Una Puglia che non subisce il futuro, ma lo guida”.
Crisi idrica: un’emergenza storica
Tra le priorità indicate da Legambiente, spicca la gestione dell’acqua, tema oggi più che mai urgente. La Puglia è infatti da sempre una delle regioni italiane con maggiore carenza idrica strutturale, aggravata negli ultimi anni da cambiamenti climatici, scarsa capacità di raccolta delle acque piovane e perdite nella rete idrica.
Senza un piano concreto di adattamento climatico e investimenti sulle risorse idriche, rischiano di essere compromessi settori trainanti come l’agricoltura – già messa in ginocchio dalla siccità – e il turismo, che dipende dalla qualità ambientale e paesaggistica.
Legambiente propone di: sostenere coltivazioni a basso consumo d’acqua, rigenerazione del suolo e agricoltura resiliente; intervenire sulla rete idrica regionale per ridurre le dispersioni; favorire la gestione responsabile dell’acqua nelle aziende agricole e nei comuni.
Le 12 proposte di Legambiente
🔹 1. Decarbonizzazione delle aree industriali
Richiedere nelle sedi istituzionali tempi certi per la transizione degli stabilimenti di Taranto, Brindisi e Manfredonia: passaggio ai forni elettrici e al DRI, sviluppo dell’idrogeno verde e un ampio programma di bonifiche nelle aree industriali dismesse.
🔹 2. Comunità Energetiche Rinnovabili
Promuovere l’autoproduzione energetica nei comuni, con particolare attenzione a scuole e famiglie vulnerabili. Sostenere la diffusione delle CER in tutti i Comuni. Le rinnovabili devono diventare un pilastro di equità sociale.
🔹 3. Riforma delle aree protette
Riscrivere la normativa su parchi e riserve introducendo governance tecnica qualificata, collegamenti con Rete Natura 2000, apertura al terzo settore e nuovi strumenti per tutelare la biodiversità.
🔹 4. Piano regionale per l’economia circolare
Approvare un piano rifiuti basato su riduzione, riuso e riciclo; attivare centri del riuso in ogni ARO; sostenere filiere locali, cooperative sociali e comunità solidali contro gli sprechi.
🔹 5. Mobilità sostenibile urbana
Realizzare un piano regionale per città 30, strade scolastiche sicure, ciclabilità diffusa, trasporto pubblico elettrico e reti di “raggi verdi” urbani.
🔹 6. Legge contro il consumo di suolo
Stop alla cementificazione: nel 2024 la Puglia ha consumato 818 ettari di suolo. È urgente fermare la nuova cementificazione, migliorare gli strumenti di pianificazione, puntare sulla rigenerazione urbana e rendere obbligatorio il censimento degli immobili abbandonati per restituire loro una nuova vita.
🔹 7. Agricoltura resiliente
Sostenere coltivazioni a basso consumo idrico, rigenerazione dei suoli, carbon farming, recupero dei terreni abbandonati e ricambio generazionale nelle aziende agricole.
🔹 8. Adattamento climatico urbano
Mappare le isole di calore con termocamere; avviare interventi di depaving, ombreggiamento, nuovi alberi e microforestazioni; rafforzare il monitoraggio delle specie chiave, tra cui la tartaruga marina Caretta caretta.
🔹 9. Green Jobs
Sistema integrato tra istruzione, imprese e istituzioni per creare occupazione verde. Creare un sistema integrato per formare nuove professionalità verdi; attivare incentivi per startup e innovazione ecologica. L’Osservatorio e il Tavolo Operativo di Legambiente possono offrire un contributo determinante.
🔹 10. Puglia hub verde del Mediterraneo
Sviluppare una piattaforma euro-mediterranea per energie rinnovabili, portualità sostenibile, logistica a basse emissioni, cooperazione scientifica e gestione responsabile delle risorse idriche.
🔹 11. Partecipazione democratica
Istituire tavoli di confronto su clima, energia, rifiuti, biodiversità e pianificazione territoriale per garantire processi partecipativi autentici e trasparenti in ogni grande decisione pubblica.
🔹 12. Bilancio ambientale annuale regionale
Introdurre un bilancio annuale che misuri emissioni, qualità dell’aria, consumo di suolo, biodiversità, acqua, rifiuti, mobilità sostenibile e stato delle bonifiche, con pubblicazione online in piena trasparenza.
Verso una Puglia più verde, giusta e competitiva
Secondo Legambiente, questi interventi portano benefici concreti e misurabili:
✔ Creano occupazione stabile e qualificata;
✔ Difendono la salute dei cittadini e la tutela ambientale;
✔ Rendono la regione più attrattiva per investimenti e turismo;
✔ Rafforzano la democrazia attraverso partecipazione e trasparenza.
La prossima legislatura regionale rappresenta una sfida cruciale: trasformare la Puglia da regione in emergenza climatica a modello nazionale di transizione ecologica. Legambiente chiede ai candidati di assumere pubblicamente questi 12 impegni concreti, uno per ogni mese del primo anno di governo.















