C’è stato l’incontro a Washington tra Barack Obama e Angela Merkel, c’è stata la tregua di Minsk, c’e stato un accordo entrato in vigore da pochi giorni eppure 50 tank russi sono entrati in territorio ucraino e Putin sembra voler giocare a risiko con un paese in ginocchio dopo mesi di battaglia.
Il presidente Americano durante l’ ultimo incontro a Washington con la cancelliera tedesca aveva duramente criticato la Russia e Putin. “Ha violato tutti gli impegni presi con gli accordi di Minsk” aveva ribadito Obama “ e non può pretendere di ridisegnare le frontiere in Europa con il fucile puntato”. Quindi il presidente americano ha ammonito il Cremlino: “Se Mosca insiste nel sostegno ai ribelli aumenterà il suo isolamento internazionale. Se la diplomazia dovesse fallire, dobbiamo valutare altre opzioni e la possibilità di utilizzare armi difensive letali è una di quelle opzioni”.
La Merkel durante il colloquio alla Casa Bianca pare sorpresa di fronte alla dura reazione americana e reduce dal colloquio con Putin continua a ripetere che per risolvere il conflitto “non vede soluzioni militari” anche se ha dichiarato “E’ in gioco la pace in Europa. Il principio della sovranità territoriale è essenziale. Se rinunciamo a quel principio allora l’ordine e la pace che abbiamo raggiunto nell’Europa non può essere mantenuto”.
La BBC ha dichiarato che nelle ultime ore la tregua sta funzionando in modo sommario, non ci sono piu’ bombardamenti ma il cessato il fuoco sembra essere una condizione provvisioria visti gli ultimi sviluppi. Intanto l’Osce ( Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) , con i suoi 400 osservatori in Ucrania ha comunicato che non e’ avvenuta nessuna consegna d’armi da parte dei russi ai separatisti. Secondo l’organizzazione l’idea degli Stati Uniti di inviare armi a Kiev provocherebbe l’intervento ancor più diretto della Russia nel conflitto. Dal canto suo il Presidente Russo Vladimir Putin e’ rimasto ancorato alla Guerra Fredda e ai suoi esiti dichiarando durante una delle sue ultime interviste al quotidiano egiziano Al-Ahram : “La questione ucraina non è esplosa per colpa della Russia ma è una conseguenza dei tentativi degli Stati Uniti e dei loro alleati occidentali che si ritengono ‘vincitori’ della Guerra fredda di espandere dappertutto la loro volontà”. In Francia intanto Le Pen attacca Obama e boccia la politica estera americana colpevole di gettare benzina sul fuoco e bolla l’ Europa come serva degli Stati Uniti. Il leader del Front National non sembra essere l’ unica a criticare questo slancio americano, infatti sempre in Francia l’ex primo ministro francese, François Fillon, ha rinfacciato a Washington di soffrire di cecità e di un avere un approccio semplicistico alla realtà, cosa che porta gli States a fare un errore dopo l’altro e di cercare di risolvere con la forza i problemi di politica estera. Da Washington nessuna risposta ufficiale eppure sembra che l’ Europa da sola non riesca ad uscire da una situazione di crisi protratta fin troppo a lungo.
In Ucrania, nel frattempo e nonostante lo sforzo diplomatico internazionale continuano i combattimenti nell’ Est del paese tra le truppe governative e i ribelli filorussi come riporta il New York Times. La Casa Bianca si e’ detta ” profondamente turbata dai continui scontri” e il Papa ha fatto un appello a tutte le parti coinvolte ricordando le vittime innocenti di questo conflitto che sembra non volersi concludere. Cosi’ l’ attenzione del mondo ora e’ tutta nei prossimi passi dei due leader mondiali, Stati Uniti da un lato e la Russia dall’ altra, un gioco di forze pericoloso oggi come durante la Guerra Fredda.
