29 Dic 2025

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Xylella, oltre ai gravi danni anche la beffa: risorse stanziate in maniera non trasparente?

Mentre la diffusione del batterio Xylella fastidiosa continua a rappresentare una delle più gravi emergenze fitosanitarie, ambientali ed economiche per l’agricoltura pugliese. Risulterebbero emergere gravi anomalie e spreco di importanti risorse messe a disposizione. Il dato più preoccupante è che circa il 15% dei finanziamenti per il ristoro dei danni sarebbe andato ad aziende che risulterebbero prive di piante, o addirittura chiuse e senza attività. Stiamo parlando di quasi 18 milioni di euro sui complessivi 122.

Una beffa, se i dati fossero veri, che andrebbe ad aggiungersi ai gravissimi danni subiti da un territorio come la Puglia, colpito nel circa 40% del suo territorio agricolo complessivo.

Infatti secondo i dati ufficiali, aggiornati ad aprile 2023, risultano contagiate oltre 21 milioni di piante, pari a circa il 40 per cento del territorio regionale. Un quadro ulteriormente aggravato dal recente rinvenimento di un nuovo e vasto focolaio nel Gargano, con 153 ulivi infetti, che rende urgente una verifica puntuale dello stato reale degli uliveti e delle misure di rigenerazione avviate.

Alla luce di questa situazione, la senatrice di Fratelli d’Italia Anna Maria Fallucchi ha presentato un’interrogazione a risposta scritta ai Ministri dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e dell’Economia e delle Finanze, al fine di fare piena chiarezza sull’attuazione delle misure di sostegno alle imprese agricole colpite dalla Xylella e sull’utilizzo delle risorse pubbliche, comunitarie, statali e regionali, destinate al comparto olivicolo pugliese.

Dall’analisi dei dati trasmessi dalla Regione Puglia, aggiornati al 30 settembre 2024, emergono criticità rilevanti: si tratterebbe di dati aggregati che non risulterebbero conformi alle disposizioni comunitarie, le quali impongono la piena tracciabilità degli interventi finanziati, con l’identificazione puntuale dei beneficiari, dei provvedimenti di concessione e degli importi assegnati.

Particolarmente allarmanti sono le risultanze delle verifiche incrociate condotte dall’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura (AGEA) nel novembre scorso. Su un flusso complessivo di 122 milioni di euro stanziati tra il 2016 e il 2022 a favore delle aziende agricole colpite dalla Xylella, circa 18,8 milioni di euro sarebbero stati concessi a beneficiari per i quali «non si rileva la presenza di piante». Oltre il 51 per cento di tali posizioni riguarderebbe aziende con fascicoli aziendali chiusi per cessazione dell’attività o addirittura per decesso del beneficiario, per un totale di oltre 2.500 casi.

Nell’interrogazione viene inoltre richiamato l’articolo 9, comma 4, del decreto interministeriale, che limita il contributo compensativo di sostegno al reddito a una sola annata agraria, salvo il caso delle imprese che si impegnino a proseguire l’attività agricola mediante coltivazioni arboree, per le quali il sostegno può essere riconosciuto per un periodo non superiore a tre anni.

«È indispensabile – sottolinea la senatrice Fallucchi – garantire trasparenza, tracciabilità e correttezza nell’assegnazione delle risorse pubbliche. È una questione di tutela dell’immagine dell’Italia, di salvaguardia del patrimonio olivicolo pugliese e di rispetto nei confronti degli agricoltori onesti che attendono legittimamente gli aiuti per rigenerare i propri terreni».

Ai Ministri si chiede quindi di chiarire se, alla luce delle verifiche di AGEA, sia stato accertato che la Regione Puglia disponga di sistemi tecnici adeguati a verificare l’idoneità dei richiedenti ai benefici economici e quali modalità di controllo siano state effettivamente applicate dagli uffici regionali competenti. Nell’atto parlamentare si sollecita inoltre l’adozione di provvedimenti per il recupero delle risorse finanziarie indebitamente concesse, comprese quelle eventualmente erogate alla medesima azienda sia a titolo di indennizzo per i danni causati dalla Xylella sia nell’ambito del Complemento di sviluppo rurale (CSR) della Regione Puglia, in particolare sulle misure a superficie e sulle misure strutturali che prevedono l’impianto olivicolo e premi per la produzione di olio d’oliva. Resta infine da chiarire per quali motivi, a fronte di 9.136 domande di contributo per il reimpianto presentate dalle aziende agricole, soltanto 1.341 abbiano effettivamente ricevuto i fondi, con il rischio concreto di penalizzare proprio quelle imprese che intendono investire nella rigenerazione del patrimonio olivicolo pugliese. Una risposta chiara e tempestiva da parte del Governo è ritenuta fondamentale per ristabilire fiducia, legalità ed efficacia nell’azione pubblica di contrasto all’emergenza Xylella e per garantire che le risorse disponibili raggiungano realmente chi ne ha diritto.

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Redazione
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