Buona affluenza di pubblico per la prima tappa del Donne in Gioco Tour, la manifestazione di sensibilizzazione sul ruolo delle donne nello sport promossa da Tim e Lega Nazionale Dilettanti. Sala Murat rumorosa e gremita e Piazza Ferrarese invasa da ragazzine e ragazzini che, pallone ai piedi, hanno dato spettacolo nell’area fun, sotto l’occhio vigile degli allenatori federali.
Donne in Gioco è un appuntamento in 5 tappe. La scelta di Bari come sede d’apertura è “motivo d’orgoglio per tutto il movimento calcistico pugliese”, come ha sottolineato in avvio di serata Vito Tisci, presidente del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC e del Comitato Regionale Puglia della LND. Il rilancio del movimento femminile “è uno strumento per sensibilizzare l’opinione pubblica sul macrotema delle pari opportunità”, ha aggiunto. Orgoglio ribadito dall’assessore allo sport del Comune di Bari Pietro Petruzzelli, anche perché quella di Bari è stata “l’unica tappa al Sud della manifestazione”.
“Eventi come questo servono a dimostrare come il calcio che non si vede in televisione non è meno bello – ha ricordato Angela Cutrera, responsabile progetto TIM-LND per la sponsorship Telecom Italia – Il calcio femminile è fatto di passione e impegno, per questo è necessario abbattere ogni forma di pregiudizio su questo ambiente”.
A suggellare queste parole, e sottolineare come siano sensibili le differenze con il mondo del pallone maschile, ci ha pensato il commissario tecnico della nazionale femminile di calcio Antonio Cabrini. “A livello tecnico-tattico non vi è alcuna differenza. Le donne, anzi, sono molto attente al lavoro sul campo”. Dal suo punto di vista privilegiato, Cabrini ha apprezzato “la passione e la tenacia che le donne ci mettono quando si approcciano al calcio, nonostante siano dilettanti. Gli uomini devono invidiare questo spirito”.
La crescita del movimento femminile, comunque, dipende dalle capacità progettuali della Federazione. “Per molto tempo questa progettualità è mancata – ha ammesso Cabrini – Ultimamente però la situazione sta cambiando. La Federazione punto molto sul mondo del calcio femminile. Adesso è necessario l’impegno delle istituzioni ma soprattutto un cambio di mentalità e cultura. A Sud – ha ammonito il commissario tecnico – la mentalità è ancora troppo chiusa e non permette alle ragazze di giocare a calcio”.
Appello ripreso da Alessandra Signorile, presidente della Pink Bari e neo-coordinatrice del Consiglio del Dipartimento Calcio Femminile. “Deve crescere la cultura del calcio. Per questo, l’impegno deve arrivare da tutti. Dagli sponsor, per accrescere la visibilità del movimento. Dai tifosi, dalle famiglie, dalle scuole, a partire proprio dagli insegnanti di educazione fisica”.
Foto racconto. Nulla può raccontare la passioneche le calciatrici infondono nello sport più bello del mondo più delle immagini. Le foto di Francesca Buonacara, esposte nella Sala Murat nel corso della conferenza, raccontano i primi 3 mesi del backstage della Pink Bari, al primo anno in serie A.